Volta a Catalunya 2023, splendido Giulio Ciccone! Battuti Primoz Roglic e Remco Evenepoel

Giulio Ciccone conferma uno splendido stato di forma alla Volta a Catalunya 2023. Il leader della Trek – Segafredo resiste al ritmo indiavolato di Remco Evenepoel (Soudal – QuickStep), unico assieme a Primoz Roglic (Jumbo-Visma) a farlo, per poi riuscire a superare entrambi al termine di una lunga volata, resistendo al ritorno dello sloveno. I tre erano andati a riprendere all’interno dell’ultimo chilometro Esteban Chaves (EF Education – EasyPost), partito a sei chilometri dalla conclusione riuscendo a guadagnare un gap di oltre trenta secondi. In classifica generale Roglic conserva il primato con un vantaggio di sei secondi su Evenepoel e Ciccone.

Il video dell’arrivo

Il racconto di corsa

Partenza a gran velocità e subito numerosi tentativi di fuga. Quella giusta è quella originata da Simon Carr (EF Education-EasyPost), Julen Amezqueta (Caja Rural-Seguros RGA), Xabier Mikel Azparren (Euskaltel-Euskadi), Ewan Costiou (Team Arkéa-Samsic) e Vadim Pronskiy (Astana Qazaqstan). Alle loro spalle, si muovono anche Simone Petilli (Intermarché-Circus-Wanty), Chris Juul-Jensen (Team Jayco-AlUla) e Francisco Galvan (Equipo Kern Pharma), che riescono rapidamente a riportarsi sui battistrada e a dare così vita alla fuga a otto che animerà la prima parte di gara. Questi attaccanti iniziano il primo GPM di giornata, l’Alt de Can Bordoi, con un minuto di vantaggio, margine che cresce a 2’26” in cima alla salita, scollinata per primo da Petilli.

Il gruppo, tirato dalla Jumbo-Visma, nel tratto successivo non concede però ulteriore margine ai fuggitivi, con il gap che si stabilizza per tanti chilometri sui 2’15”. Al termine della prima ora di gara, però, il vantaggio torna a crescere toccando i 3′, continuando ad aumentare anche dopo aver superato la prima metà della tappa, con la strada che inizia a salire leggermente. Poco prima dello sprint intermedio di Olot, il ritardo del plotone arriva così fino a 4’34”, che sarà il ritardo massimo da parte di un gruppo che viene sempre controllato dalla formazione del leader della corsa.

Ai piedi del Coll de Coubet il ritmo comincia tuttavia a cambiare, con il gap che inizia a scendere in maniera progressiva. In cima il gap è così ridotto a 3’37”. Nella discesa Juul-Jensen resta brevemente da solo, ma si rialza arrivato in pianura, compreso che nessuno lo segue e che la sua è una azione suicida. Intanto il distacco continua a calare, con la velocità che aumenta anche per la lotta alle posizioni in vista della salita conclusiva. Non sorprende così una caduta a 20 chilometri dalla conclusione, che costringe al ritiro Kenny Elissonde (Trek-Segafredo) coinvolgendo pesantemente anche Fabio Felline (Astana Qazaqstan). A venti chilometri dal traguardo il distacco intanto è sceso sotto i due minuti e sulle prime rampe dell’ascesa resta meno di un minuto.

A muoversi in testa è così Simon Carr, che spara le sue ultime cartucce, seguito solo inizialmente da Petilli. L’azione tuttavia ha vita breve a causa del ritmo imposto dalla Bahrain – Victorious, che spezza il gruppo con una prima accelerazione che porta al ricongiungimento a 7 chilometri dal traguardo. A ripartire a quel punto è un altro EF Education- EasyPost, ovvero Esteban Chaves, che si lancia con coraggio verso il traguardo scattando in uno dei tratti più impegnativi. Sepp Kuss (Jumbo-Visma) prova a seguirlo, ma perde l’attimo e non riesce a rientrare, venendo così riassorbito e staccato poco dopo da quel che resta del gruppo.

Ad inseguire il campione colombiano restano così solamente Primož Roglič (Jumbo-Visma), Remco Evenepoel (Soudal – QuickStep), Giulio Ciccone (Trek – Segafredo), Ilan Van Wilder (Soudal – QuickStep), Romain Bardet (Team DSM), Jai Hindley (BORA – Hansgrohe), Michael Woods (Israel – Premier Tech), Mikel Landa (Bahrain – Victorious), Ben O’Connor (AG2R Citroën Team), Cian Uijtdebroeks (BORA – Hansgrohe), Marc Soler (UAE Team Emirates), Jefferson Cepeda (EF Education-Easypost), Einer Rubio (Movistar Team), Lenny Martinez (Groupama – FDJ), Geoffrey Bouchard (AG2R Citroën Team), George Bennett (UAE Team Emirates), Rein Taaramäe (Intermarché – Circus – Wanty), Finn Fisher-Black (UAE Team Emirates) e Adam Yates (UAE Team Emirates), che entrano nei cincque chilometri conclusivi con un distacco superiore ai venti secondi dal battistrada.

Il gap aumenta sino a 32 secondi, ma a quel punto arriva Ilan Van Wilder a fare l’andatura, imprimendo una accelerazione che cambia il volto della corsa. A seguire arriva lo scatto di Mikel Landa, che a 2500 metri capisce che è ora di entrare in azione se si vuole rientrare su Chaves. Vedendo che il compagno non ne ha abbastanza per alzare ulteriormente il ritmo, Remco Evenepoel scatta in prima persona, riportandosi su Landa assieme ai soli Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e Giulio Ciccone (Trek-Segafredo). Nessuno dà cambi al campione del mondo, che inizialmente rallenta leggermente permettendo un iniziale raggruppamento, ma poi alza nuovamente l’andatura in vista dell’ultimo chilometro, quando ormai Chaves è a una dozzina di secondi.

La nuova accelerazione dell’iridato, qui in maglia di miglior giovane, vede i soli Ciccone e Roglic restargli a ruota. I tre vanno così a riprendere Chaves a 500 metri dalla conclusione, con Evenepoel che prova una lunghissima progressione, senza mai chiedere cambi. Gli altri tuttavia non lo mollano e finiscono per giocarsi il successo in uno sprint che vede primeggiare Ciccone, abile a partire al momento giusto per tenersi alle spalle anche uno specialista di questi arrivi come Primoz Roglic.

Risultato Tappa 2 Volta a Catalunya 2023

Classifica Generale Volta a Catalunya 2023

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